Mi offrirono una vita tranquilla, senza sofferenze, monotona, semplice, anodina. Cento per cento garantita. Priva di grandi passioni, senza saliscendi, uniforme, rettilinea. Lontana dalle sorprese.
Una vita in apparenza serena, dove i sentimenti, le sensazioni, le pazzie erano un lusso trascurabile, un optional fuori portata, irraggiungibile, inservibile, da buttare via senza nemmeno prendere in considerazione lontanamente.
Mi chiamarono fortunata per avere ricevuto un'offerta da tanti ambita.
Io ci riflettei su un attimo sapendo a priori che non era il mio stile di vita.
Ringraziai con garbo ed educazione, girai i tacchi e mi allontanai da quella proposta per me così poco attraente poiché non concepisco l’esistenza, la mia, senza rischio, senza il folle piacere del gioco spericolato, del camminare a testa alta sotto la pioggia fitta, senza scommettere il tutto ogni giorno malgrado le possibilità di perdere la partita.
Vollero tentarmi ancora promettendomi la cura ideale per le mie ferite, garantendomi di far emarginare le cicatrici, di evitarmi dolori, tristezze, angosce e angherie, di non farmi mettere a repentaglio la mia integrità psicofisica.
Il prezzo era rendermi insensibile al fascino delle montagne russe, degli imprevisti, dei volti nuovi da scoprire, degli amori nascenti, della gioia di goderti l’istante come se fosse l’ultimo della tua vita. Vivere, insomma, sotto anestesia era il fio da pagare.
Ringraziai cortesemente e declinai l’offerta senza rimpianti.
Dal momento che niente è paragonabile all’adrenalina che mi produce sentirmi VIVA amando, rischiando, piangendo, ridendo a crepapelle, tremando, viaggiando, perdendo pezzi e ritrovandone altri, regalando brandelli di me stessa in cambio di niente alle volte, ma pienamente consapevole di ogni istante vissuto, di ogni giorno concesso, di ogni sorriso sul viso, di ogni lacrima versata, di ogni gemito emesso o strappato, del piacere incommensurabile di un bacio.
Fermandomi sì ogni tanto ma senza mai darmi per vinta.
Perché la vita è dolore, amore, gioia, tristezza, passione, allegria, nostalgia, illusione, progetti, complicità, solitudine, malinconia, rischio, avventura. E dovendo rinunciare anche solo ad una parte di tutto ciò, mi sentirei incompleta, vuota, smarrita, esanime.
Mi offrirono un'esistenza calma, dritta, senza curve a gomito; e io preferii mettermi in gioco e vivere a modo mio la mia vita: fino in fondo. E così sia!
26 novembre 2019
(Buon compleanno alla "presi" del mio fanclub!😉 )
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